User Experience Design

User eXperience design: 5 ragioni per conoscerlo e 10 slogan per praticarlo

Tempo di lettura 5 minuti

Lo User eXperience design è una combinazione di strumenti, metodi e strutture (framework) che consentono di risolvere problemi concreti e di non limitarsi a progettare un bellissimo design, ma realizzare qualcosa di veramente funzionale, utile e anche gradevole.

Chi si occupa di User eXperience design, dunque, studia l’esperienza degli utenti a partire dalle loro culture, dalle loro sensibilità, dalle capacità che già possiedono, in modo da metterli nelle condizioni migliori per vivere un’esperienza positiva. Lo UX design è un approccio che consente di comprendere l’esperienza delle persone prima (passato), durante (presente) e dopo (futuro) la relazione tra loro e un sito, un’interfaccia o un servizio per poi definire una strategia che porti a una soluzione solida ed efficace. Uno UX designer deve prendere in considerazione le circostanze, le emozioni e le priorità degli utenti nella loro vita quotidiana, disegnare/progettare per loro e fare in modo che le cose vadano un po’ meglio.

Come si può intuire, sono moltissime le ragioni per cui vale la pena interessarsi all’UX design o dare una spolverata alle proprie competenze. Qui ne indico 5 che mi sembrano cruciali.

1. Conoscere meglio gli utenti

Lo User eXperience design si radica nell’obiettivo di comprendere meglio gli utenti allo scopo di risolvere i loro problemi, con la minor dose di reclami e la maggiore soddisfazione possibile. Gli UX designer trascorrono la maggior parte del loro tempo parlando con gli utenti, imparando come si comportano nella vita, creando quindi la miglior esperienza possibile che tenga conto dei loro problemi. Se si sa come meglio comprendere le persone per le quali si progetta, i propri design diventano molto più potenti.

2. Creare design che siano al tempo stesso belli e funzionali

“La maggior parte delle persone compie l’errore di pensare che il design sia l’aspetto”, ha detto una volta Steve Jobs. “La gente pensa che sia la vernice – che i designer abbiano preso questa scatola e abbiano detto Rendila bella! Questo non è ciò che noi consideriamo design. Non è solo ciò che si vede e ciò che sembra. Design è come funziona“. Chi apprende i principi dell’interazione utente (user interaction) può trasformare i propri progetti in prodotti che veramente risolvono problemi e portano gli utenti ad ammirare la loro bellezza e insieme la loro utilità nelle loro vite.

3. Migliorare la focalizzazione: costruisci, testa, itera

Lo UX design è un ciclo continuo di raffinamento e iterazione. Non c’è una risposta giusta, solo il processo di ricerca continua di risposte migliori. Il processo può essere esemplificato con tre parole: costruisci, testa, ripeti. Come degli scienziati, gli UX designer formulano ipotesi su come meglio risolvere un problema, e poi si dedicano al test di quella ipotesi sino a che arrivano a una soluzione. Attraversare questo processo non solo rende i progetti migliori, ma rende chi lo esegue un designer migliore, più focalizzato e più produttivo.

4. Disegnare per la vita e per le esperienze reali

Lo UX design va ben oltre carta e inchiostro: entra nelle esperienze di vita vissuta che cambiano il modo in cui la gente fa le cose tutti i giorni. Un gran design raggiungerà le persone in aree cruciali della loro vita: prendere un aeroplano per ritornare a casa, connettersi a un parente, o catturare i primi passi del proprio figlio (a proposito di figli, guarda questa bella app creata da degli UX designer per avvicinare i bambini da 3 a 6 anni alla lettura).

5. Far fare un passo avanti alla propria carriera

Non è una ragione da sottovalutare, anzi. Nell’ultimo anno il mercato del lavoro dello UX designer è cresciuto di oltre il 70%, e il trend non mostra segni di decrescita. Le aziende stanno iniziando a comprendere l’importanza di differenziare i loro prodotti focalizzandosi di più sugli utenti e creando migliori esperienze. Acquisire competenze di UX design o dare una rispolverata a quelle che già si possiedono può dunque contribuire al progresso professionale e (perché no?) aiutare ad approdare a un nuovo lavoro.

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Da dove partire? Credo che lo User eXperience design sia prima di tutto un approccio mentale, che si fonda sulla capacità di decentrarsi, di assumere un punto di vista specifico: non quello di chi progetta, ma di colui per il quale si sta progettando. Prendiamo l’attività di design di un’interfaccia come caso cui applicare lo UX design: è necessario praticare una cultura dell’usabilità e ripetersi mentalmente questi 10 slogan:

1. La tua migliore ipotesi non è la migliore

Non è possibile disegnare un’interfaccia ottimale con sicurezza: sono tantissimi i modi in cui gli utenti possono svolgere dei compiti. Tuttavia, se si pone alla base la comprensione degli utenti e dei loro comportamenti, il design dell’interfaccia può essere notevolmente migliorato. Saranno i test che si condurranno dopo aver fatto il disegno dell’interfaccia a darci il responso. Lo user testing, a rigore, può portare anche al totale ridisegno dell’interfaccia stessa.

2. Gli utenti hanno sempre ragione

Se il tentativo iniziale di disegnare l’interfaccia è stato un insuccesso, questo non dipende dalla stupidità degli utenti.

3. Gli utenti non hanno sempre ragione

Disegnare un’interfaccia non è solo dare agli utenti ciò che vogliono: a volte gli utenti non sanno cosa è meglio per loro, o semplicemente possono avere idee anche molto diverse.

4. Gli utenti non sono designer

Non possiamo risolvere il problema dell’usabilità lasciando agli utenti stessi il design dell’interfaccia, prevedendo un’ampia flessibilità di personalizzazione dell’interfaccia stessa. La personalizzazione è semplice solo se inserita all’interno di un disegno coerente, e solo se le opzioni si inseriscono in modo coerente. Peraltro, la stessa personalizzazione ha bisogno a sua volta di una propria interfaccia che non aumenti la complessità del sistema…

5. I designer non sono utenti

Anche i designer sono persone in carne ed ossa e usano i computer, ma queste due caratteristiche che li accomunano agli utenti non bastano a renderli uguali. I designer dispongono di una differente esperienza e competenza informatica, e un grado diverso di conoscenza dei concetti di base dell’architettura dei sistemi. Un messaggio di errore, per esempio, può essere chiarissimo per un designer di sistema e risultare invece privo di senso per un utente medio.

6. Gli amministratori delegati non sono utenti

Molti CEO comprendono bene l’importanza dell’interfaccia come valore aggiunto dei loro prodotti e di conseguenza molti dirigenti hanno iniziato a partecipare al processo di design delle interfacce, ma amministratori e dirigenti sono molto diversi dalla maggior parte degli utenti e le loro intuizioni di come potrebbe essere il design non è detto siano quelle giuste. Ogni proposta che possa servire da ispirazione è ben accetta, ma la distinzione deve essere chiara.

7. Meno è più

Nel design dell’interfaccia si potrebbe essere tentati di inserire ogni caratteristica e opzione possibile: se c’è tutto, tutti possono essere soddisfatti. Sbagliato: ogni elemento aggiuntivo nell’interfaccia aumenta il carico dell’utente nella valutazione di come usare quell’elemento. Un numero inferiore di opzioni, invece, può far concentrare l’utente solo su quelle, inducendolo a comprenderle meglio.

8. Problemi di dettaglio

L’usabilità dipende da una serie di dettagli minori dell’interfaccia. Ecco perché bisogna essere sistematici nell’ingegnerizzare l’usabilità.

9. L’aiuto non aiuta

L’help in linea e la documentazione a volte non offrono un vero aiuto. Spesso gli utenti non trovano l’aiuto che cercano o non lo capiscono. Inoltre, proprio gli help introducono ulteriore complessità all’interfaccia. Comunque, la possibilità di fornire un aiuto non deve essere vista come scusa per implementare un’interfaccia carente. Un help in linea brillante non può rendere user-friendly un’interfaccia incomprensibile. Meglio che l’utente sia in grado di operare sull’interfaccia senza bisogno di consultare l’help.

10. Il progetto dell’usabilità è un processo

Ogni progetto è diverso e ogni interfaccia finale ha un aspetto diverso. Conviene finire il prototipo e rilasciarlo, anche se non è perfetto. Non viviamo in un mondo ideale dove possiamo aspirare alla perfezione: meglio sbrigarsi e migliorare strada facendo. Sapendo comunque che nessun lavoro va mai perduto. Se qualcosa non funziona in un contesto, meglio lasciarla e andare oltre. Non è detto che più avanti non si possa rivelare utile.

Note

Sull’usabilità un testo “must read” è quello di J. Nielsen: Designing Web Usability: The Practice of Simplicity, New Riders Publishing, Indianapolis, 2000. Il testo è stato tradotto in italiano da W. Vanini, ed è stato pubblicato da Apogeo nel 2000, con il titolo Web Usability.

By Federica Trevisanello

Questo articolo è stato originariamente scritto per la Playlist di Boraso del 28/07/2015

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