Social Media

Slideshare e gli altri: come dare visibilità ai vostri interventi

Tempo di lettura 4 minuti

Come mi iscrivo a Slideshare?
Come può contribuire a dare visibilità al mio lavoro ed al mio brand?

Qualche giorno fa Linkedin ha acquistato Slideshare per quasi 119 milioni di dollari .
Il costo vale l’acquisto? Sì se consideriamo l’elevato numero di professionisti (e non solo) che ogni giorno caricano le slides delle loro presentazioni sulla piattaforma, che – già da qualche anno – consente di inserire all’interno del proprio profilo Linkedin un apposito widget che ospita le ultime presentazioni caricate dagli utenti su Slideshare.

Come ci si iscrive e come funziona Slideshare ?
Bastano pochi clic e la conferma della mail di avvenuta registrazione. Da questo momento in poi, ogni volta che ci si vorrà loggare su Slideshare si potrà scegliere anche di farlo attraverso Facebook Connect.

Un consiglio: prima di cominciare a caricare le presentazioni compilate il vostro profilo.
Oltre ad inserire la foto, potrete indicare professione e settore di riferimento ed inserire i vostri social riferimenti (Facebook, Twitter, Linkedin). Le vostre presentazioni dicono molto di voi: chi siete, di cosa vi occupate, quali sono le caratteristiche della vostra attività e del vostro brand. Slideshare può dunque costituire un utile veicolo di personal branding e di business (nella misura in cui può generare awareness).

Adesso siete pronti per caricare la vostra prima presentazione. Andate nella sezione “Uploads” e seguite le istruzioni. Potrete importare presentazioni realizzate in Power Point e Keynote o disponibili in PDF.

Come faccio a dare visibilità alle mie slides?

Oltre ad essere interessanti, è utile creare una community. Analogamente a quanto accade su Twitter, è possibile seguire ed essere seguiti da altri utenti che condividono i nostri interessi o che sono già parte di un altro network in cui siamo inseriti (Facebook, ad esempio).

Scegliete bene la strategia di condivisione dei contenuti. E’ possibile settare diverse impostazioni per le proprie slides: è possibile mantenerle private, condividerle con tutti consentendone il download o vietandolo, definirne i diritti (ovviamente si tratta di licenze Creative Commons) e, naturalmente, attribuire un titolo ed una descrizione alle slides. Si possono inoltre definire dei tag che faciliteranno la ricerca del contenuto e contribuiranno a migliorarne la visibilità e l’indicizzazione (anche su Google), e la categoria di riferimento (business, management, entertainment, etc.).

Potrete anche valutare le performance delle vostre presentazioni attraverso gli analytics messi a disposizione dal sito. Nella versione gratuita potrete sapere quante persone hanno visualizzato una certa presentazione e quanti commenti e download questa ha ricevuto. Più complesso, invece, il set di KPI a disposizione dei sottoscrittori di un Account Pro (disponibile in varie fasce di prezzo).

Tra gli altri vantaggi della versione Pro vi sono la possibilità di personalizzare la propria pagina, quella di eliminare l’advertising, realizzare degli zipcast (sostanzialmente degli incontri privati con altri utenti), caricare dei video e, infine, avere a disposizione i lead contacts degli utenti (con segmentazione geografica nella versione Pro Gold e con domande customizzabili in quella Platinum) che fruiscono dei vostri contenuti.

Slideshare presenta dunque numerosi vantaggi come strumento di marketing (non a caso si autodefinisce come “World’s Largest Content Marketing Platform”):

  • Lasciatevi notare. Con Slideshare potete dare visibilità ai contenuti caricati dagli utenti e fungere, come accennavamo, da veicolo di personal branding (da qui l’altro slogan “Present yourself”) o di generazione di awareness intorno al proprio business. Se una presentazione viene ricondivisa frequentemente in poco tempo su Facebook o Twitter o viene letta numerose volte viene inserita nella home page del sito in apposite sezioni (“Hot on facebook”, “Hot on Twitter”, etc.). Inoltre potrete importare le vostre presentazioni su Linkedin e dare dunque visibilità anche al vostro profilo professionale.
  • Lasciatevi ispirare: se non avete pensato ad usare Slideshare come un motore di ricerca per temi dovreste cominciare a farlo. Il sito costituisce difatti una miniera di spunti ed informazioni su argomenti specifici.
    All’accesso potrete vedere i top contents e gli ultimi contenuti caricati dalle persone che seguite. Non sottovalutate il valore della piattaforma nel generare conoscenza.
  • Lasciatevi trovare e contattare. Collegate i vostri profili Linkedin, Twitter e Facebook alla piattaforma e ricondividete sui vostri social le presentazioni.
  • Lasciatevi ascoltare. Le immagini non bastano? Con la sottoscrizione ad Account Pro potrete caricare anche i vostri video e realizzare degli zipcast (sostanzialmente dei meeting).

L’unica “pecca” della piattaforma è che non esiste ancora un’applicazione mobile di Slideshare ma è possibile accedere alla versione ottimizzata per cellulari da m.slideshare.net

Di sicuro, comunque, avere un profilo su slide share è fondamentale per qualunque professionista che voglia dare visibilità al proprio lavoro e migliorare o accrescere la propria (o dell’azienda) online reputation. Non sono rari i casi di aziende che dispongono di propri canali su Slideshare.

Se poi siete ancora nella fase creativa di realizzazione delle slides ed avete carenza di ispirazione, provate a sfogliare le top presentations di Slideshare o affidatevi a siti come Note and Point .

Se volete provare delle alternative a Slideshare vi consiglio vivamente Prezi , piattaforma che ha lavorato molto sul versante design e spettacolarità delle presentazioni.

Avete già fatto una presentazione in pubblico e volete sincronizzare slides e voce?
Provate ad usare Presentz , una libreria Javascript che vi consente di effettuare un vero e proprio mashup tra i contenuti caricati su Slideshare e i video delle vostre presentazioni live.

In pochi clic i vostri contenuti e le vostre presentazioni saranno disponibili online: cosa aspettate?

MiniGuidaWeb del 14/05/2012

Autore: Emanuela Zaccone

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