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Il laboratorio fotografico al tempo del digitale

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Di ritorno dalle vacanze mi sono recato, quasi per caso, in un negozio di sviluppo fotografie per stampare alcune delle foto scattate nei giorni lieti. Sapevo che nel negozio, che frequento con scarsa assiduità , si trova una macchina automatica per lo sviluppo fotografico istantaneo che permette di visualizzare e ritoccare le fotografie decidendo in tempo reale quali stampare e in che formato.

Mentre sceglievo gli scatti da stampare ho notato una vera e propria azione sinergica di marketing tra il negozio, che ospita il totem, e il produttore Kodak, che ad ogni foto selezionava incalzava con frasi del tipo “un ingrandimento è un regalo bellissimo” o “vuoi fare di questa foto un calendario?”, dando alla macchina un aspetto misto tra lo spettro e l’oracolo. In termini di marketing questo tipo di punti vendita dovrebbe essere sparito da un pezzo dopo l’avvento del digitale: nessuno sviluppa più rullini, le stampanti domestiche sono di ottima qualità , i servizi di stampa on line sono convenienti. La verità è che ad oggi l’assistenza di una figura umana fa ancora la differenza, che l’inchiostro per stampare a colori a casa costa molto e che l’attesa per le fotografie recapitate è mal sopportata ed averle subito tra le mani è un grande vantaggio. Ho inoltre scoperto che dal sito internet del mio fotografo amico è possibile scaricare un programma che permette di inviare fotografie al laboratorio ritirandole il giorno successivo stampate in negozio.

Perchè le major della musica di fronte alla rivoluzione digitale arrancano e invece il fotografo se la cava più che bene?

Dimensioni: la piccola dimensione delle boutique dei fotografi ha permesso di specializzarsi in servizi per matrimoni piuttosto che in stampe digitali, riqualificando il proprio business.

Sinergia con i produttori: aziende come Kodak hanno compreso la minaccia ed hanno trainato la riconversione del mercato della fotografia adattandosi ai nuovi usi e costumi.

Prezzi: con mia enorme sorpresa mi sono trovato a spendere 18 euro considerando come, nonostante i risparmi sull singola foto, il divertente processo di scelta e stampa imponga una smania in stile “stampo l’ultima e poi basta” che ricorda comportamenti da consumatore compulsivo

Bravi quindi ai laboratori che hanno saputo cavalcare l’onda del web integrandolo nei propri servizi (programmino scaricabile) senza vederlo come un nemico da osteggiare. Per tutte le nostre imprese la lezione è scritta: credere nell’innovazione e, in caso di minaccia, essere pronti a riconvertire i propri business alla luce delle (future) esigenze di contesto.

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