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Happstr: alla ricerca della felicità

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HappstrVi piacerebbe che il vostro brand fosse percepito come un “luogo” in cui gli utenti si sentono felici?  Avete una catena di negozi o di attività? Happstr vi consente di scoprire quali sono i posti in cui è possibile trovare la felicità. Il funzionamento è abbastanza semplice. L’applicazione, pensata per il mobile e ancora in beta privata, permette tre azioni principali: esprimere la propria felicità cliccando sul relativo bottone, indicarne la motivazione, condividerla su una mappa consultabile anche dagli altri utenti.

Al di là delle implicazioni più evidenti – cioè l’individuazione dei luoghi associati alla felicità degli utenti – sono gli sviluppi di quest’app in un’ottica di business che possono risultare interessanti.

Come infatti già annunciato dal co-creatore di Happstr, Ricky Robinett, l’applicazione da un lato vuole effettivamente “migliorare il mondo” aiutando gli utenti a tracciare la propria felicità esattamente come farebbero con i propri progressi di fitness, ma dall’altro non viene esclusa la possibilità di inserire degli happiness spot, sponsorizzati direttamente dai brand.

State pensando a Coca Cola ed alla sua ricerca della felicità? L’abbiamo fatto anche noi, è innegabile. Il concept d’altra parte è davvero interessante: il vostro brand, infatti, oltre a produrre engagement sui Social o a generare commenti e sentiment positivo dovrebbe mirare a migliorare la qualità della vita dei clienti rendendoli di fatto “felici” grazie ai vostri prodotti o all’esperienza offerta all’interno dei vostri negozi.

Ciò risulta, infatti, tanto più efficace nel caso in cui il vostro business si basi su una forte presenza sul territorio e possa perciò offrire dei luoghi fisici di aggregazione ed incontro per i consumatori.

L’esperienza all’interno dei negozi – come già dimostrato da numerose teorie e pubblicazioni sul tema – deve essere memorabile e percepita come unica, soprattutto nel caso in cui realizziate un prodotto che (come è quasi certo che sia) ha dei competitors sul mercato e che debba dunque mirare a distinguersi anche attraverso l’offerta di un’esperienza di consumo e di vendita introvabile altrove. A ciò si aggiunga che nell’era della condivisione e dei Social Media creare una esperienza di consumo memorabile significa anche accrescere la possibilità che gli utenti condividano questa esperienza e si trasformino dunque in ambassadors del vostro brand.

Quanto realizzato da Foursquare con le offers dedicate ai mayors, ai frequent comers o alle offerte a tempo e quanto reso disponibile da Facebook con i deals, va esattamente in questa direzione: fidelizzare gli utenti (consumatori) invogliandoli a visitare le proprie locations e a condividere sui Social quanto fatto.

Se ai vantaggi economici si aggiunge anche l’intangibile offerta di una esperienza “felice” allora è possibile dire che migliorerà la percezione del brand e che quest’ultimo potrà dunque mirare a diventare un lovemark – per dirla alla Kevin Roberts – piuttosto che un semplice marchio.

Bisogna però focalizzarsi sul concept: credete che i vostri prodotti facciano felice il vostro target oltre ad offrire qualcosa di utile?

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