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Gmail dipendenti

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Chi non conosce la Gmail? Questo nome suonerà nuovo a pochissime persone, è però giusto spiegare: gmail sta per google mail e, come si può comprendere, è il servizio di posta elettronica di google.

Gmail è un caso di marketing virale riuscitissimo. Lanciata qualche anno fa, la posta di google si contraddistingueva per uno spazio a disposizione assolutamente fuori dai canoni del tempo, ben 2GB di memoria tutta per l’utente!! Era il tempo in cui alcuni operatori offrivano ancora 5 o 10 MB e loro.. gli sbruffoni di Mountain View.. 2000MB!!

Gmail divenne subito un caso, era gratuita, disponibile, ampia. La furbata di google però stava nell’accesso: gmail era si gratuita, ma funzionava ad invito e, all’inizio, solo pochi potevano disporre degli inviti per coinvolgere amici e parenti. La propagazione virale delle iniziative si caratterizza per picchi molto elevati, per gmail si arrivò addirittura alla vendita degli inviti su ebay.. incredibile. L’abilità di google è stata proprio in questa fase, nel rilascio graduale degli inviti.

Ad oggi la memoria a disposizione continua ad aumentare e siamo vicini ai 3GB e gmail è ora scaricabile via pop (si può leggere con programmi come outlook e thunderbird), integra un sistema di chat e alcuni servizi molto interessanti, su tutti la possibilità di accedere in modo davvero banale alla propria casella di posta con moltissimi dei telefoni cellulari ad oggi in commercio (il mio modello da 79 euro la supporta alla grande). E google cosa ci guadagna? La grande novità è che gmail integra al suo interno annunci adsense, si tratta del noto programma di annunci sponsorizzati di google che, anzichè essere tematicamente correlati ai siti, lo sono alle nostre mail. Cosa? Qualcuno legge le nostre mail? Questa è l’obiezione posta da molti, in certi casi le risposte di google sono sul filo del rasoio ed in questo caso la risposta è stata all’incirca questa “si..ehm..cioè no.. non un umano almeno..”. In parole povere sono i robot di google a leggere la nostra posta correlando gli annunci. E se a volerla leggere fosse la CIA, o il governo degli Stati Uniti? La domanda è da un milione di dollari ed apre preoccupanti scenari… Voi che ne pensate?

Le verità sono due: siamo di fronte ad un servizio di livello assoluto tanto che molti utilizzano gmail come backup dati o “Hard disk supplementare”, e come sempre google chiede in cambio un pò della nostra privacy, o almeno la potenziale cessione di un pezzettino della nostra privacy, non tanto per sapere come si chiama il nostro gatto o cosa diciamo alla fidanzata in posta, quanto piuttosto per raccogliere dati su dati, informazioni su informazioni, da aggregare successivamente per migliorare i programmi pubblicitari etc.. un circolo vizioso di difficile arresto che lascia comunque aperti molti dubbi.

Ad oggi la gmail dipendenza raggiunge livelli preoccupanti, in futuro sarà indispensabile come il suo “papà ” motore di ricerca?

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