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Gestire la crisi: il caso dell'incendio De Longhi

Tempo di lettura 2 minuti

Ne hanno parlato tutti i giornali: mercoledi alla De´ Longhi Treviso un incendio ha devastato la fabbrica, alle porte della città . Il danno è tecnicamente grave visto che è andato distrutto l´80% degli impianti, tra i quali quello delle macchine superautomatiche del caffè è completamente distrutto. A ciò si aggiunge l´allarme ambientale per la nube nerastra che ha coperto il cielo della città e che, provenendo dalla fusione di plastiche e carburanti aziendali, si supponeva contenesse diossina.

Attivata l´unità di crisi. Tutto un formichiere: i pompieri spengono l´incendio, le assicurazioni stimano il danno, i media riprendono, gli addetti rilasciano interviste telegrafiche, i rilevatori controllano la presenza di sostanza tossiche, i politici pongono la questione in parlamento, la notizia fa il giro e le voci si moltiplicano.
Ebbene, queste voci.E´ interessante osservare come la questione sia stata gestita da De´ Longhi dal punto di comunicazionale, e vedere se e come questo fatto abbia modificato la percezione del brand e dell´azienda.

Innanzitutto la rassicurazione ambientale, ´ non ci sono pericoli diossina´, a fronte di allarmismi del tipo ´ non mangiate la frutta o le coltivazioni locali per almeno una settimana´oppure ´ controlli sulla contaminazione delle acque del Sile´. Poi la rassicurazione commerciale ´ il magazzino e la funzione logistica non sono stati toccati e siamo in grado di onorare tutti i nostri ordini´. Poi la rassicurazione organizzativa ´ da domani si riprendono le normali attività negli uffici non intaccati dall´incendio. Nel frattempo si sposterà la produzione a Mignagola, che tornerà a regime a fine maggio´. Infine descrizioni simpatiche come ´ Bepi De´ Longhi ha visto la sua fabbrica bruciare nel giorno dell´assemblea degli azionisti proprio quando tutti gli indici segnavano una storia di successo: aveva gli occhi lucidi´e così via.

I giornali, tranne qualche esagerazione ambientale, non sembrano penalizzare l´azienda trevigiana, ma le chiacchere che ho sentito sono più pesanti. Prima fra tutte l´antipatia che si è provocata la De´ Longhi a seguito della decisione di delocalizzare in Cina lasciando a casa molti lavoratori. Per non parlare del panico per le polveri velenose. O della stranezza che non siano partiti gli allarmi.

Di tutta questa vicenda resta a mio avviso comunque una buona gestione della crisis communication, della serie ´ povera, che sfortuna!´piuttosto di un ´ ma non poteva stare più attenta?´
Voi che ne pensate?

PS: Perchè non fare un´azione di co-marketing con la Vigorsol e il simpatico scoiattolino spegni-incendio??

Erica Pegoraro per sitiwebmarketing

Il comunicato ufficiale dell’azienda: http://www.delonghi.it/menu.html

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