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Contently: la piattaforma di publishing per freelancer

Tempo di lettura 2 minuti

Se il cuore delle vostre attività di business è rappresentato da attività di stampo editoriale, probabilmente Contently potrebbe dare una svolta al modo in cui i contenuti vengono diffusi online.

In particolare, la piattaforma consente di:

  • Pubblicare i propri contenuti editoriali
  • Definire dei team di professionisti che possono contribuire a realizzare i vari contenuti editoriali
  • Fungere da connettore tra i brand – solitamente in cerca di buoni redattori di contenuti – e i professionisti che ne parlano

Contently ha definito anche dei piani destinati ai publishers più grandi, alle agenzie ed in generale a tutti quei possibili soggetti che hanno bisogno di  identificare  dei validi editor per i loro contenuti.

In altre parole, Contently costituisce contemporaneamente una piattaforma editoriale ed un network dedicato all’incontro tra domanda ed offerta di lavoro.

Con il proliferare dei contenuti online, la ricerca e l’identificazione di buoni editor potrebbe sembrare più complessa e – in alcuni paesi – viziata da norme poco chiare sulle retribuzioni ma produrre contenuti di valore per il proprio brand significa anche ottenere una migliore visibilità online ed un più efficace posizionamento sui motori di ricerca.

D’altra parte, ignorare il potenziale valore che un’attività editoriale potrebbe avere sul proprio brand costituisce forse uno dei limiti del modo di pensare (non) strategico intorno alla costruzione di valore e senso per la propria azienda.

Basti ricordare, ad esempio, al valore che la content curation ha assunto negli ultimi anni (e di cui vi abbiamo parlato sul nostro blog qualche mese fa) e a come abbia saputo generare un ritorno sulle competenze dei curatori stessi e sulla diffusione di conoscenza intorno a determinati topics.
Il successo stesso di Pinterest per determinati settori commerciali ed il suo configurarsi come una piattaforma di “image content curation” sono la dimostrazione di come gli utenti siano “affamati” di contenuti di qualità e di come siano propensi ad interagire con questi contenuti.

E’ infatti dimostrato che gli utenti online tendono maggiormente ad interagire con contenuti di tipo visivo o con i video ma è altresì vero che i buoni contenuti editoriali possono generare elevai numeri di visite (come succede ai migliori blog) ed interesse.

Insomma, tanto pensare di mettere in piedi internamente un processo editoriale e di offerta di contenuti per gli utenti, quanto affidarsi a piattaforme come Contently per lo scouting, rappresenta comunque una buona opportunità commerciale e strategica per migliorare la reputazione del proprio brand e per rendere più stretto quel dialogo con gli utenti che è già connaturato alle attività svolte sui social media dalle aziende.

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