- L'evoluzione della generazione di immagini AI nel marketing: il caso studio PittaRosso
- Everart: quando il controllo del brand è tutto
- ChatGPT: la semplicità conversazionale che sorprende
- Il caso PittaRosso: un test sul campo degli strumenti AI per il retail
- Due filosofie a confronto: quale scegliere?
- Guardando al futuro: tendenze e considerazioni etiche
- In conclusione: l'importanza della strategia oltre la tecnologia
L'evoluzione della generazione di immagini AI nel marketing: il caso studio PittaRosso
Il modo in cui creiamo e utilizziamo le immagini nel marketing digitale sta attraversando una trasformazione senza precedenti. L'intelligenza artificiale, da promessa futuristica, è diventata una realtà quotidiana che sta ridefinendo l'intero processo creativo. Nel 2025, il mercato dell'AI nel marketing ha toccato quota 47,32 miliardi di dollari e le proiezioni indicano una crescita vertiginosa che lo porterà a superare i 107 miliardi entro il 2028 (Fonte).
Dietro questi numeri impressionanti si nasconde un cambiamento profondo nella pratica quotidiana dei professionisti del marketing. Le immagini generate dall'AI non sono solo più rapide ed economiche da produrre – aumentano i tassi di conversione del 39%, un dato che nessun marketer può permettersi di ignorare. Gli strumenti di creazione contenuti basati su intelligenza artificiale hanno rivoluzionato i flussi di lavoro, accelerando la produzione di ben quattro volte e dimezzando i costi. Non sorprende che l'88% dei marketer digitali abbia integrato queste tecnologie nella propria routine quotidiana (Fonte).
Eppure, nonostante questa adozione massiccia, persiste un paradosso interessante: quasi la metà dei professionisti che utilizzano l'AI ammette di non sapere come sfruttarne appieno il potenziale. È come possedere una Ferrari ma guidarla solo in prima marcia. Questo divario tra adozione e competenza crea un'opportunità significativa per chi riesce a padroneggiare non solo gli strumenti, ma anche le strategie per integrarli efficacemente.
Attraverso un'intervista esclusiva con il team marketing di PittaRosso, abbiamo analizzato in profondità due approcci particolarmente interessanti per la generazione di immagini: da un lato Everart, con la sua promessa di controllo assoluto e coerenza stilistica; dall'altro ChatGPT, con la sua accessibilità e versatilità integrata. L'azienda ha condotto un'analisi comparativa sul campo di questi strumenti, fornendoci preziosi insight basati su un'implementazione reale in un contesto di retail.
Everart: quando il controllo del brand è tutto
Immaginate di poter clonare il vostro miglior designer grafico, insegnargli esattamente lo stile visivo del vostro brand, e poi permettergli di produrre centinaia di variazioni in pochi minuti. Questo è essenzialmente ciò che Everart promette. La sua peculiarità non risiede tanto nella capacità di generare immagini – ormai un terreno affollato – quanto nella possibilità di creare un modello di intelligenza artificiale personalizzato, addestrato specificamente sull'identità visiva del vostro brand.
Il viaggio con Everart inizia con un investimento di tempo: occorre raccogliere e caricare immagini rappresentative del proprio stile o prodotto, accompagnate da descrizioni dettagliate. Il sistema digerisce queste informazioni per circa un'ora, creando quello che potremmo definire un "DNA visivo digitale" del brand. Una volta completato questo processo, la magia inizia: è possibile generare infinite variazioni che mantengono fedelmente le caratteristiche distintive dell'identità aziendale.
Come ha scoperto il team di PittaRosso, il sistema richiede la creazione di modelli separati per ogni stile o linea di prodotto, un processo che richiede tempo e pianificazione. La fase di addestramento di circa un'ora per ogni modello impone di lavorare con un orizzonte temporale più esteso, limitando la flessibilità in situazioni che richiedono rapidi cambiamenti. Inoltre, mentre Everart eccelle nel mantenere l'aspetto generale del prodotto, può incontrare difficoltà con dettagli specifici e proporzioni. I test effettuati da PittaRosso hanno evidenziato problemi occasionali nella resa delle proporzioni anatomiche o nella gestione di dettagli complessi, soprattutto con prodotti dalle caratteristiche articolate. Queste imperfezioni, per quanto migliorabili attraverso iterazioni, evidenziano i confini attuali della tecnologia.
A fronte di un abbonamento che parte da circa 50 dollari mensili, Everart rappresenta un investimento significativo in uno strumento specializzato. La domanda che naturalmente emerge è: esiste un'alternativa più accessibile e versatile?
ChatGPT: la semplicità conversazionale che sorprende
Quando OpenAI ha integrato le capacità di generazione visiva direttamente in ChatGPT con il modello GPT-4o a marzo 2025, ha cambiato le carte in tavola. A differenza di strumenti specializzati, ChatGPT ha imboccato una strada radicalmente diversa: rendere la creazione di immagini accessibile quanto una conversazione.
Il processo è disarmante nella sua semplicità. Nessun modello da addestrare, nessuna interfaccia complessa da imparare. Basta descrivere l'immagine desiderata in linguaggio naturale – proprio come si farebbe con un collega – e il sistema la materializza in pochi secondi. Se il risultato non è esattamente quello sperato, si può affinare progressivamente attraverso il dialogo, chiedendo modifiche specifiche o variazioni sul tema.
Questa immediatezza operativa elimina completamente la barriera all'ingresso, democratizzando l'accesso alla tecnologia. Non servono competenze tecniche particolari: chiunque sappia comunicare efficacemente può ottenere risultati sorprendenti.
Nel confronto diretto condotto da PittaRosso, ChatGPT ha mostrato una notevole superiorità nella generazione di ambientazioni naturali e sfondi contestuali. Utilizzando input identici, ChatGPT ha prodotto immagini visivamente più ricche e realistiche, con una migliore integrazione del prodotto nell'ambiente circostante.
A questo si aggiunge un vantaggio economico significativo: a 29 dollari mensili, l'abbonamento a ChatGPT non solo offre la generazione di immagini ma l'intero ecosistema di funzionalità. Come ha rilevato PittaRosso confrontandolo con Everart, attualmente la proposta di valore di ChatGPT risulta particolarmente attraente per team con budget limitati o necessità diversificate.
Naturalmente, anche questo approccio ha i suoi limiti. Senza un modello dedicato, mantenere una coerenza stilistica rigorosa attraverso numerose immagini richiede la ripetizione di prompt dettagliati. Inoltre, elementi specifici come loghi o caratteristiche distintive possono risultare imprecisi, e la mancanza di elaborazione batch limita la scalabilità per produzioni di volume, anche se recentemente è stato introdotto il supporto all'uso via API.
Il caso PittaRosso: un test sul campo degli strumenti AI per il retail
Oltre alle considerazioni teoriche, è particolarmente illuminante analizzare l'esperienza concreta di un'azienda che ha messo alla prova questi strumenti in un contesto reale di business. PittaRosso, leader italiano nel settore delle calzature con una forte presenza sia fisica che digitale, rappresenta un caso emblematico di come un team marketing strutturato possa integrare gli strumenti di generazione AI nel proprio flusso di lavoro.
A fine febbraio 2025, il team marketing di PittaRosso si è trovato ad affrontare una sfida comune a molte aziende: la necessità di produrre materiali per il presidio di canali organici e advertising in house. Le uniche risorse a disposizione erano fotografie di prodotto su sfondo bianco o still life – materiale essenziale per l'eCommerce ma non sufficientemente coinvolgente per campagne pubblicitarie efficaci.
In questo scenario, PittaRosso ha iniziato a sperimentare con Everart, utilizzandolo per trasformare le semplici immagini di prodotto in visuali contestualizzate. Il processo ha richiesto la creazione di modelli specifici per diverse linee di calzature, partendo dalle immagini di eCommerce e arricchendole con descrizioni dettagliate. Nonostante alcuni successi iniziali, il team ha incontrato limitazioni in termini di flessibilità e tempistiche.
La svolta è avvenuta quando PittaRosso ha iniziato a testare anche le capacità di generazione immagini di ChatGPT. Utilizzando esattamente gli stessi prompt e le stesse immagini di input fornite a Everart, il team ha condotto un esperimento comparativo diretto tra i due strumenti.
I risultati sono stati sorprendenti: a parità di input, ChatGPT ha generato immagini con ambientazioni significativamente più ricche e naturali. Particolarmente impressionante è stata la capacità di integrazione del prodotto in contesti specifici come palazzetti sportivi per le calzature atletiche – un risultato che Everart aveva faticato a raggiungere con la stessa qualità.
L'esperimento ha portato PittaRosso a una progressiva migrazione verso ChatGPT per diversi casi d'uso, mantenendo comunque Everart per scenari specifici dove la coerenza assoluta del brand era prioritaria. Questa esperienza evidenzia come, nel contesto del retail, la scelta ottimale non sia necessariamente esclusiva ma possa prevedere un approccio complementare, con strumenti diversi dedicati a obiettivi specifici.
Quello che emerge con chiarezza dal caso PittaRosso è che il valore non risiede tanto nello strumento in sé, quanto nella strategia di implementazione e nella chiarezza degli obiettivi. L'azienda ha beneficiato della sperimentazione parallela, identificando i punti di forza di ciascuna soluzione e integrando entrambe nel proprio ecosistema di marketing digitale.
Due filosofie a confronto: quale scegliere?
Il confronto tra Everart e ChatGPT, rafforzato dall'esperienza di PittaRosso, va oltre le mere specifiche tecniche: rappresenta due filosofie distinte nell'approccio alla creatività assistita dall'intelligenza artificiale.
 
Da un lato abbiamo l'approccio specializzato di Everart, che privilegia la profondità e il controllo. È come assumere un fotografo dedicato esclusivamente al vostro brand, che conosce perfettamente la vostra identità visiva e può produrre contenuti rigorosamente coerenti. Il prezzo da pagare è una maggiore complessità iniziale e una certa rigidità.
Dall'altro abbiamo l'approccio conversazionale di ChatGPT, che privilegia l'accessibilità e la versatilità. È come avere a disposizione un creativo tuttofare, pronto a generare rapidamente idee in diverse direzioni, senza richiedere setup elaborati. Il compromesso qui riguarda un minor controllo sulla coerenza stilistica per produzioni di volume.
 
La scelta tra questi due approcci non è universale, ma dipende profondamente dal contesto specifico e dalle priorità dell'azienda. Per un brand con un'identità visiva rigorosamente definita e la necessità di produrre numerose varianti mantenendo assoluta coerenza, l'investimento in Everart potrebbe essere giustificato. Pensiamo a marchi di lusso o aziende con linee guida visive estremamente precise.
 
Per team di marketing più dinamici, che necessitano di esplorare rapidamente diverse direzioni creative o che operano con risorse limitate, ChatGPT offre un'alternativa sorprendentemente potente. La sua versatilità lo rende particolarmente prezioso per content marketing diversificato, prototipazione rapida di concept, o per team multidisciplinari che necessitano di uno strumento integrato.
In molti casi, come dimostrato dall'esperienza di PittaRosso, l'approccio ideale potrebbe essere ibrido: utilizzare ChatGPT per l'esplorazione iniziale e la generazione di concept, per poi passare a strumenti più specializzati come Everart quando serve produrre varianti coerenti su larga scala.
 
Ciò che emerge chiaramente è che non esiste uno strumento "migliore" in assoluto, ma strumenti più o meno adatti a specifiche esigenze e contesti. La domanda da porsi non è tanto quale sia il miglior generatore di immagini AI, quanto piuttosto: quali sono le mie priorità strategiche? Quanto è cruciale la coerenza assoluta del brand? Quanto valore ha per me la velocità e la flessibilità creativa? Le risposte a queste domande guideranno naturalmente verso la soluzione più appropriata.
Guardando al futuro: tendenze e considerazioni etiche
Il campo della generazione visiva AI è in continua evoluzione, con innovazioni che emergono a ritmo vertiginoso. Sia Everart che ChatGPT continueranno a migliorare, con tendenze evidenti verso una maggiore integrazione multimodale, un realismo sempre più sofisticato e capacità di personalizzazione avanzate.
 
L'integrazione tra diverse modalità – testo, immagine, audio e video – rappresenta una delle frontiere più promettenti. Presto potremmo vedere strumenti in grado di generare contenuti coerenti attraverso diversi formati, partendo da un'unica richiesta. Immaginate di descrivere un concept e ottenere simultaneamente il copy pubblicitario, le immagini coordinate e persino brevi clip video – tutto perfettamente allineato alla vostra identità di brand.
 
Per retailer come PittaRosso, questa evoluzione potrebbe tradursi in campagne omnicanale generate in modo semi-automatico, dove la coerenza tra e-commerce, punti vendita fisici, comunicazione social e materiali pubblicitari viene orchestrata da sistemi AI intelligenti. Potremmo assistere a esperienze di shopping personalizzate dove l'AI genera visualizzazioni in tempo reale dei prodotti indossati da modelli che rispecchiano le caratteristiche fisiche del cliente.
 
Parallelamente all'evoluzione tecnologica, crescono anche le considerazioni etiche e legali che le aziende devono affrontare. L'utilizzo di immagini generate per scopi commerciali solleva questioni di proprietà intellettuale ancora non completamente risolte dal quadro normativo. C'è poi la responsabilità etica di comunicare chiaramente quando i contenuti sono generati artificialmente, evitando di ingannare il pubblico.
 
Un altro aspetto cruciale riguarda i bias e la rappresentazione. I modelli AI riflettono inevitabilmente i dati su cui sono stati addestrati, perpetuando potenzialmente stereotipi o rappresentazioni sbilanciate. Le aziende hanno la responsabilità di monitorare e mitigare questi bias, assicurando che i contenuti generati rispecchino valori di inclusività e diversità.
In questo contesto in rapida evoluzione, l'approccio più saggio è quello di rimanere flessibili e adattivi. Le aziende che sapranno integrare queste tecnologie con un approccio consapevole e strategico, mantenendosi aggiornate sugli sviluppi e affrontando proattivamente le questioni etiche, saranno in grado di sbloccare il vero potenziale trasformativo dell'AI nella comunicazione visiva.
 
In conclusione: l'importanza della strategia oltre la tecnologia
L'analisi approfondita di Everart e ChatGPT, arricchita dall'esperienza concreta di PittaRosso, ci porta a una conclusione fondamentale: la tecnologia, per quanto avanzata, rimane uno strumento al servizio di una strategia. La vera differenza non sta tanto nello strumento scelto, quanto nella chiarezza con cui un'azienda definisce i propri obiettivi e nella comprensione di come l'AI possa supportarli.
 
Che scegliate la profondità specialistica di Everart o la versatilità accessibile di ChatGPT, il successo dipenderà dalla vostra capacità di integrare questi strumenti in un ecosistema creativo più ampio, dove la tecnologia potenzia – ma non sostituisce – l'intelligenza umana. L'AI eccelle nell'automazione e nella scalabilità, ma sono ancora le persone a definire la visione creativa, a comprendere profondamente il pubblico e a tracciare la direzione strategica.
 
Nel panorama del marketing 2025, l'adozione di strumenti di generazione immagini AI non è più una scelta opzionale ma un requisito competitivo. Le aziende come PittaRosso che hanno già iniziato questa trasformazione stanno raccogliendo i frutti in termini di efficienza, creatività amplificata e capacità di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato.
La vera magia non sta nell'intelligenza artificiale in sé, ma nell'intelligenza umana che sa orchestrarla al servizio di una narrazione autentica e connessa. In questo spazio di collaborazione creativa tra umano e macchina si trova il futuro della comunicazione visiva nel retail – un futuro che PittaRosso ha già iniziato a costruire e che è alla portata di tutti i brand pronti ad abbracciare con strategia e visione queste nuove possibilità.