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Klout: le novità dello score

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Qualche mese fa vi abbiamo parlato di Klout e delle sue caratteristiche, in occasione delle campagne condotte in partnership con Chevrolet.

Nell’ultimo mese sono state introdotte alcune rilevanti novità che mirano, principalmente, a rendere più trasparente lo score e la sua attribuzione.

Innanzitutto ai cambiamenti nell’algoritmo si è accompagnata anche un’attività di redesign della piattaforma che, tra le altre cose, ha introdotto i “moments”. Si tratta di una sorta di streaming dei milestone e degli eventi più rilevanti che ha un duplice scopo:

  1. Dare evidenza alle proprie attività e, attraverso di esse guadagnare visibilità (e teoricamente reputazione)
  2. Aprirsi evidentemente ad un approccio di stampo più Social che leghi Klout a contenuti che determinano lo score di ciascuno.

Come spiegato sul blog, Klout tiene adesso conto di una maggiore quantità di dati: non più 100 segnali (retweets, mention, like, etc.) provenienti dai social, ma oltre 400, non più un miliardo ma 12 miliardi di punteggi al giorno. L’idea è: più dati uguale maggiore accuratezza.

Parallelamente muta l’algoritmo che determina lo score. Come funziona?

  • Segnali: è il primo parametro ad essere valutato e tiene conto sia delle possibili azioni su ciascun social (ad esempio – ma solo per citarne alcuni – dei RT e delle mention su Twitter, dei commenti e dei like su FB, dei suggerimenti completati su Foursquare, dei +K ricevuti su Klout, etc.) che del tasso di attività all’interno di ciascuno di essi.
    La novità introdotta da quest’ultima versione è Wikipedia: essere menzionati contribuisce ad aumentare il Klout score.
  • La real world influence adesso valuta Wikipedia addirittura come primo e più rilevante criterio: il principio applicato è che Wikipedia è una piattaforma peer reviewed, dunque l’intera comunità online veglia e garantisce la reputation di quanto scritto.

Sebbene Klout sia sempre più diffuso ed adottato come modalità di misurazione dell’influenza online, in molti, tuttavia, hanno sollevato dubbi sulla sua effettiva validità ed efficacia.

Ciò che viene principalmente contestato è che si tratta di uno score altamente influenzabile, soprattutto per ciò che concerne i signals.
Se è vero, infatti, che vengono valutati in modo più positivo i casi in cui, ad esempio, ad un elevato numero di RT corrisponde un tasso di attività basso, non sarà poi così difficile influenzar lo score risultante ad esempio twittando contenuti legati ad un hashtag presente in trending topic o, su Facebook, pubblicando foto o video che avranno un’alta possibilità di piacere ed essere ricondivisi dai nostri contatti.

In altre parole il comportamento di un ragazzino online potrebbe essere più premiante – in termini di Klout score – di quello di un professionista che magari tende a condividere contenuti più “seri” e magari intrinsecamente meno adatti a suscitare reazioni da parte degli altri utenti.

Tutto corretto, ma d’altra parte si può allora guardare a Klout in due modi:

  • Come uno strumento che dà indicazioni di posizionamento e può aiutare a scoprire nuovi interessanti profili ma nella consapevolezza che lo score ha dei limiti evidenti
  • Come una piattaforma che – con i perks – può suggerire ed ispirare modalità nuove di interazione con i brand influencers

E voi, come lo usate?

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